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"Ho cercato di spiegarti chi sono.
Ho cercato di spiegartelo in tutti i modi.
Ti ho detto cosa mi ferisce, cosa mi irrita, quali sono le mie fragilità e dove puoi colpire sapendo di farmi male.
Io lo chiamo… mettersi a nudo.
Ed è un profondo gesto di stima e fiducia.
Ho cercato anche di capire te e, a volte sbagliando, ho aggiustato il tiro per esserci senza farti del male.
Sono entrata nella tua vita - e nella tua anima - in punta di piedi, attenta a non calpestare ferite, priva di richieste, con l’unico desiderio un po’ di conoscerti e un po’ di viverti.
Se baglio con te, vorrei tu mi dicessi “stai sbagliando” perché non è sempre facile capire, capirsi…
Con te è quasi sempre complicatissimo.
Così io indosso guanti di velluto e tu… E tu sembra che, a volte, nemmeno mi veda. E fai esattamente il contrario di quello che un qualsiasi voler bene prevederebbe. Così io rimango stranita, sospesa, infastidita, triste e mi domando: “Cosa ho sbagliato?”. Seguito da: “Cosa non ha capito?”.
Stasera sono triste.
E vorrei dirti che hai sbagliato.
Con intenzione, o per errore, mi hai ferito.
Non te lo dico, e te lo scrivo qui, perché non so nemmeno se t’importi davvero.
E sono triste.
Basterebbe così poco…"

"Ho cercato di spiegarti chi sono. Ho cercato di spiegartelo in tutti i modi. Ti ho detto cosa mi ferisce, cosa mi irrita, quali sono le mie fragilità e dove puoi colpire sapendo di farmi male. Io lo chiamo… mettersi a nudo. Ed è un profondo gesto di stima e fiducia. Ho cercato anche di capire te e, a volte sbagliando, ho aggiustato il tiro per esserci senza farti del male. Sono entrata nella tua vita - e nella tua anima - in punta di piedi, attenta a non calpestare ferite, priva di richieste, con l’unico desiderio un po’ di conoscerti e un po’ di viverti. Se baglio con te, vorrei tu mi dicessi “stai sbagliando” perché non è sempre facile capire, capirsi… Con te è quasi sempre complicatissimo. Così io indosso guanti di velluto e tu… E tu sembra che, a volte, nemmeno mi veda. E fai esattamente il contrario di quello che un qualsiasi voler bene prevederebbe. Così io rimango stranita, sospesa, infastidita, triste e mi domando: “Cosa ho sbagliato?”. Seguito da: “Cosa non ha capito?”. Stasera sono triste. E vorrei dirti che hai sbagliato. Con intenzione, o per errore, mi hai ferito. Non te lo dico, e te lo scrivo qui, perché non so nemmeno se t’importi davvero. E sono triste. Basterebbe così poco…"
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